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DAL FRIULI ALL'OLANDA
Luca fa visita a Sjaak Lucassen, un vero globetrotter!

VIaggio di Luca in Olanda 2013

Mi chiamo Luca, vivo a Udine e mi piace viaggiare in vespa.
Quest’anno mi sono recato in Sardegna nel mese di giugno, il mio primo grande viaggio, dal quale ho tratto molta esperienza ma anche una “malattia”: la voglia di viaggiare sempre di più sempre in nuovi luoghi con la mia vespa px 125 del 1983. Mi piace viaggiare con questo veicolo, perché oltre ad essere un mezzo divertente, ispira molta simpatia nell’animo delle persone, attirandone l’attenzione, soprattutto se carica di bagagli e con la targa estera.
E’ poco prima della partenza che scrivo a Sjaak dell’idea di andarlo a trovare. Sjaak Lucassen è un motociclista Olandese che ho conosciuto in rete grazie a mio fratello Marco: un vero globetrotter che nel 1995, all’età di 34, con la sua Honda CBR Fireblade ha iniziato il suo primo giro del mondo, conclusosi ben tre anni dopo, impresa che ripeterà nel 2001 a bordo di una Yamaha R1 (si avete letto bene, una R1!!!). L’unico intervento fatto alla vespa è stato la sostituzione di tutti i cavi e delle guaine, componenti acquistati da Stefano dell’Emporio dello Scooter, ormai il mio negozio di fiducia sui componenti per competenza e serietà! Alcune sere prima della partenza porto la vespa da Marco P., mio amico e meccanico di fiducia, che mi aiuta nella sostituzione.
La meta principale è Maashees, cittadina dove abita Sjaak, a nord di Venlo: da Udine a lì non ho programmato nessun percorso.
La mattina del 24 settembre 2013, alle cinque del mattino con la cartina della Germania in tasca inizio una nuova avventura per le vie ancora deserte del centro di Udine.
Decido di passare per Innsbruck, quindi mi dirigo verso il passo della Mauria, poi opto per il lago di Misurina (dove a 1700 mslm la temperatura scende a circa 2° poco prima delle otto del mattino), passo Dobbiacco, Brunico e mi dirigo sul passo del Brennero. Viaggio così, senza stabilire la strada da percorrere ma decidendo di volta in volta, se andare a destra o a sinistra, ma con la volontà di stare il più possibile in sella. Passato il confine però, trovo il primo intoppo della giornata: a Matrei am Brenner, la strada statale per Innsbruck è chiusa al traffico, con deviazione obbligatoria in autostrada, rigorosamente vietata alle vespe con 125cc come la mia.
Mi fermo per guardare la cartina e chiedo indicazioni stradali ad una coppia di anziani che mi dicono che l’unica soluzione per raggiungere Innsbruck da li con la mia vespa è prendere un treno e caricarla sopra, mi assicurano che bene o male c’è un treno ogni ora, oppure tornare a Vipiteno e prendere un'altra strada.
Rifletto 5 minuti, col treno avrei sicuramente perso troppo tempo, tornare a Vipiteno anche, quindi do un colpo al kick start alla mia px, ingrano la prima e mi dirigo sparato al casello dell’autostrada per pagare i € 2,50 di pedaggio per il ponte d’Europa e via…mi è andata di lusso, la Polizia Austriaca non mi ha fermato, per fortuna!
Arrivato a Innsbruck decido di prendere la strada che porta a Garmish-Partenkirchen, proseguendo poi per Peitin: macino chilometri su chilometri immerso nei miei pensieri. Alle alle 19.00 arrivo a Rothemburg ob der Tauber, a poco meno di 200 km da Francoforte, e mi fermo con la vespa davanti un albergo di lusso per guardare la cartina e decidere cosa fare, anche perché stava diventando buio. Mentre mi guardo in giro si ferma un signore con una Mercedes di quelle old style, mi chiede se ho bisogno di una stanza, contratto sul prezzo (€ 30 per una doppia uso singola, con bagno in camera) e subito dopo lo seguo con la vespa per i sensi unici della stupenda e storica città. Parcheggiato davanti alla Pension “Birgit” e tolto i bagagli faccio due conti: 650 km percorsi in circa 14 ore... non male!
Considerata la giornata, non mi sento per niente stanco, sarà a causa dell’emozione che mi da viaggiare in vespa. Sono molto contento anche della nuova sella consigliatami da Stefano dell’Emporio, molto più soffice e comoda rispetto a quella originale. Faccio un piccolo giretto per il centro storico e alle dieci di sera torno nel B&B per riposarmi, anche se non dormirò molto a causa della coperte sintetiche.

Alle 5.30 sono già in sella direzione Wuzbur avvolto dalla nebbia del mattino che si alza nella pianura tedesca. Mi fermo a fare colazione in una petrol station ed indosso il giubbotto catarifrangente, molto utilizzato dai motociclisti tedeschi, per essere più visibile alle auto. Arrivato nei pressi di Francoforte, mi perdo più volte nel groviglio di strade statali, trovandomi sempre nella direzione sbagliata. Prendo quindi l’autostrada (l’unica limitazione in Germania è che il veicolo deve fare più di 60 km/h ) a Diusburg lungo la A3, arrivando a Maashees alle 17.00, a casa di Sjaak che subito mi accoglie con ospitalità. Rimango suo ospite li fino al giorno dopo, guardando le moto con cui ha girato il mondo e non solo, anche l’attrezzatura utilizzata nell’ultima impresa in Alaska, il “Polar Ice Ride 2013”. Guardo con attenzione le foto del libro pubblicato in Olandese (a breve verrà pubblicata l’edizione in inglese), discuto con lui di moto, viaggi, delle difficoltà che si possono incontrare, è una persona molto gentile, disponibile e alla mano. Per chi volesse capire chi è Sjaak può andare sul sito http://www.sjaaklucassen.nl/ e leggere delle sue imprese! Il pomeriggio del 26 settembre riparto in direzione di Trier (meta consigliatami da Sjaak), ma alle 18.00 di sera sono ancora a Malmedi, in Belgio e alle 21.00 mi fermo all’ostello Jugendherberge “Ardennen-Eifel”, a Sankt Vith. Al mattino riparto verso le 9 tra i saluti e i sorrisi inaspettati di un gruppo di persone che partecipano ad un rally che si terrà nelle vicinanze il fine settimana, anche loro clienti dell’ostello…forse è colpa della ruota di scorta messa davanti stile barca.

Vespo tutto il giorno fermandomi alla sera a Nurtinger, una città nelle vicinanze di Stoccarda, dove mi concedo l’ultima notte del viaggio nell’albergo Pflum, un 3 stelle con garage per la vespa! Al mattino mi dirigo verso Bad Urach e poi verso la strada 465 fino a Memmingen dove prendo la A7 fino a Fussen, entrando poi in Austria in direzione Innsbruck. Mentre ricordo la strada chiusa del martedì precedente, il sabato scopro il motivo, dovevano fare l’asfalto nuovo nell’ultima tratta della strada. Non potevano fare a corsie alternate? Boh… ormai voglio solo arrivare a casa, la stanchezza accumulata è tanta e mancano ancora 300km. Faccio il passo della Mauria con un buio pesto ed alle 22.00 in punto termina il mio viaggio arrivando a casa a Udine. In tutto il raid è durato 5 giorni (4 e mezzo effettivi di vespa) e totali 2.350 km! Come consiglio o segnalazione vorrei avvisare che in Germania nelle autostrade da me percorse la maggior parte dei veicoli pesanti con targa tedesca effettuano i sorpassi in sicurezza, utilizzando l’apposita corsia, e cercando di non mettere in pericolo il motociclista cosa che, invece, i mezzi pesanti dell’est o quelli italiani non fanno sempre. Considerando una velocità di 75/80 km/h fissa, i camion superano praticamente sempre e questo rende la guida particolarmente tesa e stancante, guardando costantemente cosa succede negli specchietti retrovisori. Ringrazio come sempre Stefano dell’Emporio dello Scooter, Silvano M., Marco P., il Vespa Club Udine, mio fratello, lo staff dell'Ortopedia Piave e Sjaak Lucassen.

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